I arr.
Il Café Réale delle Tuileries ha un meraviglioso spazio all’aperto per la bella stagione. Vi si gode di una bella vista sulle statue di Maillol. La cucina è italiana, anzi emiliana, con la piadina farcita dolce e salata. Un altro locale al centro delle Tuileries è il Café Renard, un’oasi di pace dove prendere un aperitivo o consumare un piatto a prezzi ragionevoli.
Al numero 107 di rue de Rivoli c’è Le saut du Loup, nell’edificio dell’Istituto delle Arti decorative, molto moderno con un grande spazio esterno. Al numero 3 della vicina rue de Castiglione c’è La Terrasse Fleurie, aperto da maggio a settembre, con una fontana al centro della sala. Vi si degusta una cucina francese raffinata.
III arr.
Al numero 69 della vicina rue des Gravilliers c’è il ristorante 404, dal bellissimo décor orientale, con una profumata cucina nordafricana. Nel cortile retrostante c’è il piccolo ristorante Derrière, che serve cucina francese moderna.
V arr.
Ô fil de l’ô, in una barca ormeggiata sulla sponda sinistra della Senna, all’altezzza del numero 2 del quai de la Tournelle. Se il tempo lo consente, si mangia fuori ed è bello consumare il pasto osservando gli altri battelli passare. Cucina a base di pesce, aperitivo per cominciare.
Al numero 17 di rue Laplace c’è il ristorante Chantairelle, dotato di una meravigliosa terrazza-giardino che è un’oasi di silenzio. Serve pecialità della Haute-Loire e del Puy-de-Dôme, fra cui il paté in crosta e la truffade di formaggio fresco.
Al numero 47 di rue Cuvier c’è il curioso ristorante La Baleine, dove si mangia in un déco particolare, che rende questo spazio decisamente unico e privilegiato. Per la bella stagione, ci sono anche due splendidi spazi aperti. Poco più avanti, al numero 57 c’è Le kiosque de la menagerie, con una cucina tradizionale francese..
Da più di ottant’anni il ristorante Chez Léna e Mimile occupa lo spazio privilegiato al numero 32 di rue Tournefort. È rinomato sia per la cucina sia per il fascino del posto. Piatti deliziosi cucinati con ingredienti di prima qualità.
VI arr.
Il cortile interno in mezzo al verde e ai fiori dà il nome al ristorante La Petite Cour, al numero 8 di rue Mabillon. Lo si raggiunge percorrendo la passerella e scendendo i pochi gradini. Nella bella stagione è un piccolo paradiso.
Al numero 52 di rue de Verneuil c’è il Café-Restaurant des Lettres.
Per rendere l’ambiente del locale più letterario, gli abat-jour sono fatti di pergamena e in giro ci sono diversi vecchi torchi, piccoli e grandi. È bello sedersi su uno dei canapè o nel patio interno per consumare un piatto della cucina tradizionale francese.
Al numero 21 di rue Bonaparte c’è la pasticceria-caffè Ladurée, la maison des macarons per eccellenza… Un universo dolce in cui è bello smarrirsi.
Al numero 6 di rue de Tournon, nel cortile di un palazzo che è un regno del lusso per i bambini, c’è il simpatico ristorante Bonpoint, con le sedie da un lato e i cuscini sull’altro. Offre una cucina italiana semplice ma saporita. Il dehors esterno che si apre su di un giardino è splendido.
Nelle stradine attorno al carrefour de l’Odéon, che in realtà è dedicato al chirurgo e scrittore Henri Mondor e che ospita una gigantesca statua di Danton, si affacciano numerosi pub, alcuni dei quali irlandesi, molto invitanti.
Nel vicino passage Dauphine, al numero 22, c’è la sala da thè L’Heure Gourmande, che è davvero un angolo di paradiso, secondo la loro definizione. Il locale è un po’ nascosto, oltre un cancello, ma una volta raggiunto, scoprirete di non aver mai mangiato una fetta di cheesecake – o altro, la scelta è vasta - in un luogo così bello.
VII arr.
Nello stesso edificio c’è un ristorante di cucina francese elaborata, quella che piaceva tanto alla scrittrice Colette. Il dehors del ristorante si trova nello splendido giardino interno a cui si fa cenno sopra. I prezzi non sono bassissimi ma neanche esagerati per quello che si mangia. Buon appetito!
terminata la visita al museo, fate una tappa al café des Hauteurs per uno spuntino. Il cibo è buono e la location è splendida.
VIII arr.
Al numero 142 dell’avenue des Champs-Elysées, alla Maison du Danemark, ci sono due ristoranti, con grandi spazi luminosi e piacevoli. Uno è il Flora Danica, dove si mangia la tradizionale zuppa di anguille, i gamberetti sul pane di segale e le aringhe affumicate e c’è il ristorante Copenhague che serve l’anatra ripiena di prugne e mele. C’è anche una rosticceria, dove si possono comperare il salmone, le salsicce speziate, i formaggi, il pane nordico e i deliziosi dolci da mangiare sul posto o portare via….
Di fianco alla fontana di Hittorff, al numero 41 di avenue Gabriel c’è il ristorante stellato Laurent. È caro, ma il luogo è memorabile, l’ambiente è raffinato, il cibo e l’esperienza ne valgono la pena.
Per ritonare in modo piacevole alla vita niente di meglio del rifugio bucolico Le Marcande, al numero 52 di rue de Miromesnil. Si mangia accanto a una fontana romana o nel giardino all’esterno. Cucina tradizionale francese, con qualche eccezione, come la deliziosa coupe my way…
Naturalmente al caffè del museo, dove si mangia sotto a un affresco del Tiepolo e in mezzo a grandi quadri meravigliosi. Pranzo, brunch la domenica, o uno spuntino veloce, è aperto anche a chi non visita il museo. Da non perdere assolutamente!.
Un koulibiak, pajausta - Se amate le specialità russe, in rue Daru vi sono due negozi di delicatessen, con sala da tè e ristorante, dove si possono acquistare o gustare sul posto il caviale, il salmone, i blini, i pirojki, i koulibiak e molto altro….
IX arr.
Per una sosta gastronomica o per un caffè dopo lo shopping, al nono piano del Printemps c’è il ristorante Le Déli-Cieux, dalla cui terrazza si gode di una vista spettacolare sulla città. Un menu essenziale, piatti semplici ma buoni. Da inserire nella visita per l’eccezionalità del luogo.
Per una sosta gastronomica o per un caffè dopo lo shopping, al nono piano del Printemps c’è il ristorante Le Déli-Cieux, dalla cui terrazza si gode di una vista spettacolare sulla città. Un menu essenziale, piatti semplici ma buoni. Da inserire nella visita per l’eccezionalità del luogo.
X arr.
Vicinissimo all’ospedale, al numero 27 della rue de Sambre-et-Meuse c’è un ristorante curioso. Si chiama Cantine berlinoise e ha la particolarità non solo di servire delle ottime tapas ripiene di quello che si vuole, ma di vendere il mobilio e altri oggetti che si trovano nel locale. Si tratta infatti di un resto-brocante, che sta avendo molto successo. I prezzi sono molto bassi e, se vi piace ad esempio la sedia su cui vi siete seduti, ve la potete portare a casa……
XI arr.
A nord di place de la Bastille, all’incrocio di rue Saint-Sabin con rue Amelot, c’è il negozio di gastronomia Le suprême du Marais, cha ha una decorazione Belle-Epoque risalente al 1890. Con i suoi vetri bianchi dipinti, è classificato monumento nazionale. Oltre agli ottimi prodotti che vi si possono acquistare, è uno dei negozi della capitale degni di visita.
E, soprattutto, per bere un bicchiere di vino buono, al numero 42 di rue Léon Frot c’è il bistrot à vin Mélac, che offre anche una cucina famigliare e tradizionale. Il locale esiste dal 1938, ma nel 1977 Jacques Mélac lo ha trasformato in un bar à vin. Egli aveva piantato delle viti nel suo terreno e aveva cominciato a imbottigliare il vino, detto Château Charonne.
XII arr.
In una splendida posizione davanti al porto dell’Arsenale c’è il ristorante Le Grand Bleu, dove si può mangiare un piatto di pesce – la sogliola alla mugnaia è la loro specialità - o anche solo bere. Altrimenti si fa pic nic sul prato con un panino e una bottiglia.
Nel cuore del parco e della pineta, sulla Route de la Pyramide, c’è il ristorante Les Magnolias, in mezzo al verde e ai fiori. Offre una cucina tradizionale a prezzi ragionevoli.
Sull’isola al centro del lago, in un edificio moderno, c’è il ristorante ‘americano’ Le Châlet des îles Daumesnil, con un grande dehors per la bella stagione. Un’ambientazione spettacolare, con i cigni che passano lentamente vicino. Vale la pena prendere anche solo un piatto di frites per godere del luogo.
Al numero 34, ad esempio, c’è il simpatico ristorante Le Saint M’.
Un altro locale che ha sede in una vecchia, splendida cantina è Chez Bruno. L’edificio è classificato monumento storico e vi regna un’atmosfera autentica e affascinante.
XII arr.
Per gli amanti dei giochi di società – Al numero 25 di Rue de la Reine Blanche c’è l’Oya Café, dove sono a disposizione dei clienti centinaia di giochi da tavolo. La scelta è talmente vasta che ognuno può trovare quello che più gli piace e passare piacevolmente il tempo sorseggiando una bevanda. C’è sempre qualcuno disposto a spiegare le regole a chi non le conosce.
Non c’è che l’imbarazzo della scelta, ci limitiamo a indicare il bistrot della Cinémathèque, che porta il nome del numero civico dove si trova, Le 51, di rue de Bercy, naturalmente. Una delle cose curiose del locale è il lungo tavolo che attraversa la porta per continuare all’esterno. Fuori c’è il barbecue e, chi preferisce fare pic nic può ritirare un panier. Nel dehors ci sono delle sdraio dove rilassarsi al sole (se c’è).
XIII
Uno dei bar insoliti della via principale è il Merle Moqueur, che si trova al numero 11 di rue de la Butte-aux-Cailles e che ha un décor africano. Vi si servono degli ottimi cocktail. Al numero 18, invece, c’è un ristorante detto Le Temps des Cérises. È un tipico bistrot parigino ed è gestito da una cooperativa sin dal 1976. I prezzi sono bassi e il cassoulet dello chef è buono.
XIV arr.
Al numero19 di rue du Commandant Mouchotte c’è il ristorante Justine, all’interno dell’hotel Pullman Montparnasse, vicinissimo alla stazione. Nel salone dai colori caldi si svolgono anche delle mostre di quadri. La cucina è molto varia e la domenica c’è il Baby brunch per i bambini, organizzato ogni volta su di un tema diverso. Per loro vengono anche organizzate delle attività ludiche. Ideale per le famiglie.
L’ingresso a questo angolo di natura è fra Boulevard Pasteur e place de Catalogne.
Al numero 171 del vicino boulevard du Montparnasse c’è la famosa brasserie Closerie des Lilas, dove Hemingway era di casa. La cucina è buona, l’atmosfera evocativa, purtroppo i prezzi sono un po’ alti. Però, se amate i locali letterari, per una volta si può fare.
Per riconciliarsi con la vita, dopo questo ambiente di morte, che cosa c’è di meglio di un ristorante italiano? Al numero 22 di place Denfert-Rochereau, c’è l’ottimo Swann & Vincent. Porta i nomi dei figli del proprietario e la sua cucina familiare è ottima.
XV arr.
Al numero 14 di rue Cauchy c’è il ristorante ‘Le Quinzième’, che ha un ampio dehors in mezzo al verde. Molti piatti sono a base di pesce, ma la scelta è ampia. Fra i dolci, c’è la deliziosa ‘noisette du Piémont’.
XVI arr.
All’Auberge du Bonheur, un ristorante tradizionale, sull’Allée de Longchamps troverete verdure crude d’estate nell’ampio dehors e carne d’inverno accanto al camino acceso. Davanti al padiglione di caccia Belle Epoque, invece, ai piedi della grande cascata, c’è il ‘Pavillon de la Grande Cascade’, sempre lungo l’Allée de Longchamps. È un ristorante caro, ma il suo interno è talmente bello che vale l’esperienza. Ha uno stile moderno-retro, con specchi dorati, grandi lampadari, sotto ai quali gustare un primo o un piatto di carne à l’ancienne.
Ci sono diversi ristoranti nel Jardin, secondo le proprie esigenze. Il ristorante Le Pavillon des Oiseaux offre un ambiente ideale dove consumare i pasti e una cucina tradizionale. Altrimenti c’è La Ferme du Golf, dalle ampie vetrate e dalla cucina inventiva. Per uno spuntino rapido, a base di panini, un’insalata o un dolce, c’è La Chaumière Gourmande, che si trova fra il Belvedere dell’Imperatrice e il parco giochi.
Oggi, di esotico sono rimasti il giardino coreano e i tè provenienti dall’Estremo Oriente che si possono bere nella bella sala. Il parco è ideale per una passeggiata serena.
Nell’edificio del museo, al numero 1 di place du Trocadéro, c’è il Café Carlu, dedicato all’architetto. È un ristorante self-service, con un arredamento moderno e molto gradevole. Nelle belle giornate si può mangiare ai tavolini esterni, c’è una vista magnifica.
All’ultimo piano del palazzo c’è lo spazioso, moderno e colorato ristorante Tokyo Eat. La scelta va dalla cucina vegetariana, a quella italiana, a quella asiatica. Fra le bevande, il Barnako a base di zenzero. Se si vuole spendere di meno, si può andare alla cafétéria Tokyo Self, ai tavolini di fianco allo scalone o all’esterno, nella bella stagione. Un piatto di chorizo o di pollo, il foie gras per chi lo ama al suono della musica preferita, dato che la si può scegliere.
Al numero 16 dell’avenue Victor Hugo c’è l’elegante ristorante Prunier, con una facciata straordinaria. Le specialità sono le ostriche, il caviale, il salmone…L’edificio era stato realizzato nel 1925 dagli architetti Boileau e Carrière. Al numero 124 della stessa avenue c’era la casa di Victor Hugo. Sulla sua facciata c’è un bassorilievo realizzato da Foulquereau. Raffigura lo scrittore con la testa appoggiata alla mano destra e l’espressione pensosa.
Di fronte al famoso campo centrale in terra battuta c’è il ristorante Le Roland Garros, al numero 2 bis dell’avenue Gordon-Bennett. Ha un’enorme veranda, un’oasi di silenzio nel verde. L’atmosfera è di classe ma non formale, i prezzi purtroppo sono piuttoso alti. Ci si può venire anche solo per un caffè e un dolce, è un luogo interessante da vedere. Nel recinto dello stadio, con accesso al numero 55 di rue Molitor c’è il bistrot Le Jean Bouin. Vi si serve una cucina tradizionale e nella bella stagione si può approfittare del dehors pieno di verde. È l’ideale per consumare un pasto veloce.
Il bell’edificio della stazione della Muette, al numero 19 della Chaussée de la Muette, è stato riconvertito in un ristorante caratteristico, che ha anche dello spazio fuori. La cucina è tradizionale, non è un locale economico. Nella vecchia stazione di Auteuil c’è il raffinato ristorante thailandese Mary Goodnight, con ingresso al numero 78 di rue d’Auteuil. Ci sono sia piatti francesi che piatti orientali.
XVII - Al numero 18 della rue des Dames c’è il Bistrot des Dames, un piccolo locale con alcuni tavoli sotto gli alberi del giardino interno. I piatti del giorno sono scritti con il gesso sulla lavagnetta e cambiano tutti i giorni.
Al numero 73 della place du Dr. Félix Lobligeois, che sembra quella di un villaggio di Provenza, c’è il grazioso bistrot Le Tout Petit, che ha anche un dehors. Cucina francese tradizionale, con un ricco piatto di affettati, per chi vuole, ma anche con le lasagne al pesto e i fagiolini, per chi sente nostalgia di casa…
Un posto meraviglioso, con uno spazio aperto sul verde, dei piatti di qualità a prezzi ragionevoli, è Les Jardins d’Ampère, che si trova al numero 102 dell’avenue de Villiers. L’edificio al numero 134 della stessa avenue ha una curiosa facciata di mattoni, con un pignone, che fa da coronamento triangolare della facciata a scala.
Per uno spuntino veloce, al numero 1 di rue Lebon, vicino al mercato, alla Cabane Gourmande, si può avere una deliziosa crêpe, delle tartine fatte con il buon pane poilane, oppure un croque con insalata.
XVIII - Al Vieux Chalet, al numero 14 bis di rue Norvins. Sul retro c’è un piccolo giardino con un pergolato di vite. La cucina è semplice e casalinga, conta la qualità delle materie prime.
Al numero 50 di rue d’Orsel c’è l’Hélice Bar, locale piccolo e conviviale, dove troneggia il cartellone ‘Here, it’s always Happy hours!’. La ragione del nome – L’elica – è che prima c’era un locale che aveva appunto la forma del propulsore. Al numero 23 di rue des Abbesses c’è il Saint-Jean, che ha un bel dehors e dove, in occasione della festa di cui si parla qui sopra, può capitare di mangiare un sandwich con il famoso cantal, il delizioso formaggio tipico della regione del Massiccio Centrale.
Al numero 23 di rue Muller c’è il coloratissimo ristorante L’Eté en pente douce, con un enorme dehors che invade la piazza alberata. La cucina è quella tradizionale francese con un’ampia scelta di piatti unici, fra cui, ad esempio, una generosa fetta di quiche.
Al numero 12 della vicina rue Joseph-de-Maistre c’è il ristorante Terrass Hôtel, posto all’ultimo piano dell’albergo omonimo. Dal suo terrazzo verdeggiante si gode di una vista panoramica spettacolare sulla città Rende davvero speciale il soggiorno.
Villa des Arts - Al numero 15 di rue Hégésippe-Moreau, attigua al cimitero, c’è un gruppo di case della fine dell’800, chiamato Villa des Arts, come dice il nome scritto sull’insegna di ferro semicircolare collocata sopra al cancello d’ingresso. Il pittore Scoffer viveva qui e il suo atelier è oggi un museo con tutte le sue opere. Anche Paul Cézanne ha abitato qui e qui ha eseguito il ritratto del mercante Vollard, organizzatore della sua prima mostra. Fellini ha girato qui alcune scene del suo film I Clown.
XIX - Sull’avenue Darcel, sotto al fogliame degli alberi del parco, c’è il Pavillon Puebla, uno chalet in stile Secondo Impero, gestito da Vincent Cozzoli, dove si mangia un’ottima cucina italiana. Altrimenti, in un altro grazioso chalet al numero 2 dell’avenue de la Cascade, sempre dentro il parco, c’è il caffè Rosa Bonheur. Non solo vi si può mangiare, ma la sera si può anche ballare, in un’atmosfera piena di allegria.